Cosa hanno in comune l’ailanto, la nutria, la testuggine palustre americana e il giacinto d'acqua? E che c’entrano con la splendida cornice dell’ex tonnara dell’Enfola, nell’Isola d’Elba? Sono tutte specie aliene invasive (IAS): su queste e su molte altre il LIFE ASAP sta lavorando a livello di comunicazione attraverso la formazione. Proprio il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha ospitato la terza edizione del corso per operatori didattici di aree protette, orti botanici, musei scientifici, zoo e acquari, sul tema “Specie aliene invasive: cosa e come comunicare al grande pubblico".
All’isola di Montecristo – ha spiegato Stefano Feri, vicepresidente dell’Ente Parco – siamo riusciti a eradicare il ratto nel 2012 e da allora osserviamo un aumento delle berte, delle coturnici e anche gli uccelli di passo, che arrivano stremati in primavera e autunno dopo una lunga migrazione e non rischiano più di essere predati. Una battaglia vinta, da cui hanno tratto vantaggio anche alcune piante, per esempio due specie di cardo che venivano sistematicamente distrutte dai ratti e che ora invece hanno modo di svilupparsi. Attualmente è ancora in corso l’eliminazione dell’ailanto, un albero infestante di origine asiatica, che prospera anche nelle condizioni più difficili e che purtroppo venne introdotto sull’isola nell’Ottocento dal marchese Ginori.
Spesso si preferisce non affrontare la gestione delle IAS perché costosa e complessa; il grande pubblico, però, non sa che queste sono la seconda causa di perdita di biodiversità nel mondo, dopo la distruzione degli habitat. I corsi di formazione che stiamo facendo con il Life ASAP anche nei parchi nazionali hanno proprio l’obiettivo di sensibilizzare, formare gli operatori della didattica, fare prevenzione e preparare il terreno a nuovi interventi di eradicazione.
Aggiungiamo, a proposito di isole, che una ricerca pubblicata il 25 ottobre su Science Advances ha stimato che l’86% delle estinzioni dovute alle IAS avviene sulle isole, dimostrando che le popolazioni delle specie native sulle isole sono enormemente vulnerabili alle IAS. L’analisi di una enorme mole di dati ha dimostrato che una loro gestione efficace può portare benefici al 95% delle 1189 specie minacciate identificate sulle isole.
Al corso al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano hanno partecipato 38 persone tra guide escursionistiche e personale tecnico del parco, guide e tecnici di varie cooperative, società e associazioni locali e nazionali (Pelagos, A piedi nel parco, Ufficio Guide, Centro guide Costa Etrusca, AGAE e CAI, Tartamare e Legambiente). I partecipanti sono stati guidati dai docenti di NEMO srl nell’intricato mondo delle invasioni biologiche; attraverso lezioni, discussioni e attività di gruppo sono stati stimolati a contribuire con idee originali alle strategie, alle metodologie e alle tecniche necessarie per una comunicazione efficace sulle IAS.
Prossimo appuntamento il 6 e 7 novembre nel Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Per approfondimenti sugli effetti delle IAS sulle isole: