L’introduzione di specie aliene, secondo la definizione del Regolamento UE 1143/2014 (EU, 2014), rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la biodiversità. Molte di queste specie possono infatti diventare invasive nel loro nuovo ambiente e occorre prevenire i gravi effetti negativi che ciò può comportare non solo sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici collegati, ma anche sulla società e sull’economia.
Tuttavia, il Regolamento UE 1143/2014 non sembra riconoscere pienamente questa minaccia per l’ambiente marino europeo, considerato che l’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale comprende 36 specie vegetali e 30 specie animali (11 mammiferi, 5 uccelli, 4 pesci, 1 anfibio, 1 rettile, 8 invertebrati) e fra tutte queste un‘unica specie marina, il pescegatto dei coralli, Plotosus lineatus (Pisces, Siluriformi), solo recentemente inclusa (CE, 2019).
L’elenco unionale è stato stilato dando preminenza alle specie esotiche invasive che, tra le potenziali specie esotiche invasive attualmente note, producono gli effetti negativi più significativi e la cui inclusione nell'elenco porterebbe a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi di tali specie in modo efficace ed efficiente sotto il profilo dei costi (EU, 2014). Gli stati membri dovrebbero infatti intraprendere delle azioni idonee per prevenire l’ulteriore introduzione e la diffusione delle specie elencate, rafforzare gli strumenti per disporre di misure di rilevamento precoce e di eradicazione rapida delle nuove introduzioni per impedirne l’insediamento e la diffusione, e adottare misure gestionali per quelle specie che sono già ampiamente diffuse sul territorio.
In questo studio, realizzato da una ventina di specialisti di vari gruppi tassonomici europei e mediterranei, è stato condotto il primo Horizon Scanning (HS) a scala europea dedicato alle specie marine aliene. L'Horizon Scanning è una tecnica per identificare segnali precoci di eventi o processi importanti attraverso un’analisi sistematica delle eventuali minacce e opportunità.
Lo studio è stato condotto in due fasi: la prima per identificare e classificare le specie in base alla probabilità di arrivare, di stabilirsi, di diffondersi con carattere di invasività e di danneggiare gli ecosistemi marini degli stati membri, la seconda per controllare e convalidare i risultati dell’HS attraverso un seminario tra gli specialisti per arrivare a una classifica condivisa da tutti.
Nello studio sono state prese in considerazione 363 specie aliene, appartenenti a 7 gruppi tassonomici marini: microalghe e foraminiferi; macrofite; policheti; molluschi; artropodi e ascidie; pesci; briozoi, cnidari e gli altri gruppi tassonomici. Proprio per il carattere “visionario” dell’horizon scanning, ossia rivolto al futuro e a ciò che potrà accadere negli ecosistemi marini, sono state considerate anche specie ancora assenti o con una distribuzione limitata nell’UE. Le specie sono state classificate seguendo la media dei punteggi dati dai vari gruppi di esperti tematici, secondo la loro probabilità di arrivare, stabilirsi, diffondersi e creare impatti nelle acque marine UE, in particolare considerando:
Nella seconda fase, durante un seminario organizzato ad hoc, gli specialisti hanno selezionato 267 specie, di cui 44 mai riscontrate nei mari europei, 67 presenti nei mari europei ma non ancora nelle acque marine dell’UE (lungo le coste orientali e meridionali del Mediterraneo), 156 già presenti negli Stati membri. Il Mediterraneo è il mare europeo più in pericolo, poiché risultato più soggetto all’arrivo o all’ulteriore diffusione del più gran numero di specie, considerati attraverso l’HS (232 unità tassonomiche, principalmente policheti, artropodi e pesci), e il loro impatto (potenziale).
Tra questi 267 taxa sono state selezionate 26 specie prioritarie. Queste specie sono state introdotte principalmente dalle imbarcazioni (con incrostazioni sulle carene e altre parti immerse [fouling] o con le acque di zavorra), o attraverso il Canale di Suez o attraverso attività di acquacoltura. Tra queste 26 specie analizzate in termini di fattibilità della gestione, sono state infine selezionate 18 specie, quelle che possono essere effettivamente e concretamente gestite o almeno parzialmente gestibili, per eseguire una valutazione dei rischi sulla base del Regolamento IAS.
Poiché le invasioni biologiche sono dinamiche e sono connesse a una globalizzazione accelerata e ad attività antropiche diversificate, gli autori raccomandano di aggiornare periodicamente l’elenco unionale delle specie aliene invasive, sia rivedendo le specie già presenti nella lista che prendendo in considerazione nuove specie.
Per saperne di più
CE (2019). Regolamento di esecuzione (UE) 2019/1262 della Commissione, del 25 luglio 2019, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 per aggiornare l'elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, L199, 1–4.
EU (2014). Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive. Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, L315, 35–55.
Tsiamis et al., 2020. Prioritizing marine invasive alien species in the European Union through horizon scanning. Aquatic Conserv.: Mar. Freshw. Ecosyst. 2020; 1–52. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/aqc.3267